L’impatto della chetosi sul controllo dell’appetito (e della fame nervosa)

L’obesità è un problema sempre più diffuso e sta diventando una vera e propria emergenza sanitaria in tutto il mondo. Per questo motivo, è fondamentale trovare trattamenti efficaci per la perdita di peso e prevenire il riacquisto dei chili persi. In questo contesto, gli studi sul chetone, soprattutto sul β-idrossibutirrato (β-HB), sono sempre più numerosi.

Questi composti derivano dall’ossidazione degli acidi grassi e servono come fonte di energia per i tessuti periferici, tra cui il cervello, il cuore e il muscolo scheletrico. Inoltre, il β-HB agisce come un segnale cellulare, in grado di regolare la lipolisi, lo stress ossidativo e la neuroprotezione. Alcuni studi dimostrano inoltre che il β-HB ha proprietà epigenetiche, in grado di regolare la metilazione, l’acetilazione e la β-idrossibutirrilazione dell’istone, rallentando così l’insorgenza di malattie legate all’invecchiamento.

Per combattere l’obesità, una delle soluzioni proposte è la dieta chetogenica (KD), che prevede l’assunzione di una quantità limitata di carboidrati e un aumento dei grassi. Questo regime alimentare è stato dimostrato in grado di evitare un aumento della secrezione di grelina, un ormone della fame, tipico di chi segue una dieta dimagrante. Inoltre, la KD riduce la sensazione di fame e quindi l’appetito. Tuttavia, non è ancora chiaro qual è la soglia esatta di chetosi necessaria per indurre la soppressione dell’appetito, né i meccanismi che la mediano.

Una valida alternativa alla KD potrebbe essere l’assunzione di chetoni esogeni (ketone esters), in grado di indurre lo stesso effetto dell’assunzione di alimenti chetogenici. Questi composti hanno dimostrato di avere un effetto concentrato sulla riduzione dell’assunzione di cibo e sulla riduzione del peso corporeo in modelli animali, con effetti evidenti quando il 30% dell’energia totale proviene dai chetoni. Inoltre, alcuni studi dimostrano che l’assunzione di una bevanda a base di chetoni esogeni riduce la fame e aumenta la sazietà rispetto all’assunzione di una bevanda a base di destrosio.

In generale, la ricerca sui chetoni sta guadagnando sempre più interesse e attenzione da parte della comunità scientifica. È importante comprendere completamente il loro ruolo nel controllo dell’appetito e nella gestione del peso corporeo, nonché i meccanismi sottostanti a tali effetti.

Con una maggiore consapevolezza dei potenziali benefici dei chetoni, sia attraverso la dieta chetogenica che attraverso l’assunzione di chetoni esogeni, potremmo trovare una soluzione efficace e sicura per combattere l’obesità e promuovere uno stile di vita più salutare.

Fonte PubMed: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32193016/